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martedì 29 gennaio 2013
domenica 27 gennaio 2013
Devo dire che accostare i bottoni tra di loro mi piace davvero tanto. Ho voluto provare a fare un braccialetto un pò più pratico degli altri ma ugualmente divertente ed elegante.
Ho usato dell'elastico nero come base,ho cucito su di esso i bottoni, ho messo i coprinodo, e ho agganciato ad un capo del bracciale il moschettone di chiusura con un anellino da 3 mm, e all'altro capo un anellino più grande per agevolare la chiusura, ma il trucco è che lo si può infilare senza doverlo aprire.
sabato 26 gennaio 2013
Trucchi in breve
Un cassetto non scorre bene? Fregatene i lati con il sapone. Gli usci scricchiolano? Ungetene i cardini con olio di macchina da cucire, o fregateli con piombaggine.
Per le piccole bruciature di sigaretta, provate a strofinarvi sopra della maionese. Lasciate agire per un pò e poi toglietela con un panno di lana morbida.
Graffiature e macchie di umido si tolgono dai mobili applicando sul legno una miscela di alcol, olio di oliva e di lino in parti uguali, e si asciugano con uno straccio di finissima tela.
Per togliere i segni dei bicchieri e le macchie sui mobili provate a mescolare dell'olio di oliva e del sale e spalmate il liquido sulla macchia, lasciate agire, poi strofinate e lucidate. Oppure tutto scompare passando uno straccio bagnato ma ben strizzato di acqua ed ammoniaca.
Contro i tarli passate una miscela al 50% di olio e forte insetticida, poi chiudete i buchetti con la cera.
Qualora riscontraste qualche macchia di grasso sui mobili, potete toglierla fregandola con birra calda.
Un cassetto non scorre bene? Fregatene i lati con il sapone. Gli usci scricchiolano? Ungetene i cardini con olio di macchina da cucire, o fregateli con piombaggine.
Per le piccole bruciature di sigaretta, provate a strofinarvi sopra della maionese. Lasciate agire per un pò e poi toglietela con un panno di lana morbida.
Graffiature e macchie di umido si tolgono dai mobili applicando sul legno una miscela di alcol, olio di oliva e di lino in parti uguali, e si asciugano con uno straccio di finissima tela.
Per togliere i segni dei bicchieri e le macchie sui mobili provate a mescolare dell'olio di oliva e del sale e spalmate il liquido sulla macchia, lasciate agire, poi strofinate e lucidate. Oppure tutto scompare passando uno straccio bagnato ma ben strizzato di acqua ed ammoniaca.
Contro i tarli passate una miscela al 50% di olio e forte insetticida, poi chiudete i buchetti con la cera.
Qualora riscontraste qualche macchia di grasso sui mobili, potete toglierla fregandola con birra calda.
giovedì 24 gennaio 2013
L'ortensia è un fiore molto resistente e bello nelle sue svariate colorazioni, non è facilissimo imitarlo ma con un pò di testardaggine si può fare.
Per realizzarla procuratevi della carta o della carta crespa da 40 o 60 grammi. Tingete la carta per ottenere un aspetto naturale.Tagliate la carta in modo da ottenere un quadrato di 10 cm, piegate il quadrato a metà ottenendo un rettangolo, poi un quadrato, poi un rettangolo, fino ad arrivare ad un quadratino piccolo piccolo. Per ogni fiorellino serviranno 4 o 6 petali secondo lo spessore della carta. Aiutandovi con un punteruolo forate i petali al centro, con l'aiuto di un ferro da maglia arricciate i petali e inserite lo spago sottile nei 4 o 6 giri di petali poi stringete sopra e sotto con un nodo doppio. Fissate insieme un bel mazzetto di fiorellini e infilate il mazzetto nella cannuccia che ricoprirete con della guttaperca verde.
lunedì 21 gennaio 2013
trucchi in breve
Per evitare la formazione di umidità nel contenitore del formaggio che si tiene al fresco, mettete all'interno una zolletta di zucchero. Essa assorbirà l'umidità e ne impedirà lo sviluppo.
Per tenere pulito il marmo servono acqua e sapone di Marsiglia, sciacquatura e lucidatura con un panno di lana. Le macchie gialle, che a volte si formano, sono da trattare con acido ossalico (lo si trova in drogheria) sciolto in acqua: 7-8 cucchiai da minestra in un litro di acqua. Si lascia asciugare il marmo e poi si lucida con un panno morbido.
Se avete del miele indurito, immergete il contenitore in acqua bollente. Il miele si può benissimo congelare.
Per inamidare ancor meglio i centrini, aggiungete all'acqua e amido un cucchiaio di alcol. Il risultato sarà favoloso.
Per far brillare le foglie delle vostre piante, strofinatele con un panno imbevuto di latte e birra.
Per evitare la formazione di grumi durante la preparazione della crema o della besciamella, girate il composto con un pezzo di patata infilato su una forchetta.
sabato 19 gennaio 2013
venerdì 18 gennaio 2013
Trucchi in breve
Per togliere velocemente la pellicola rossastra che sta all'interno della testa dei calamari, provate ad usare una paglietta abrasiva (nuova), che poi riserverete solo per questa funzione. In alternativa si usa anche il sale come pasta abrasiva.
Per ammorbidire un salame indurito basta avvolgerlo in un canovaccio pulito e imbevuto di acqua e latte.
Per il salame, lo speck, la coppa troppo stagionati prima di affettarli, immergeteli nel vino bianco per una notte. Saranno più teneri e saporiti.
Quando vi avanza mezzo limone, per conservarlo più a lungo mettetelo con la parte tagliata su un piattino, copritelo con un bicchiere e riponete in frigo.
Avete già fatto l'impasto della torta e avete bisogno ancora di latte, ma è finito? Aggiungete qualche cucchiaio di acqua gassata: andrà benissimo.
La carne del bollito è dura? Versate nell'acqua di cottura tre cucchiai di grappa per ogni chilo e lasciate cuocere per dieci minuti. Si ammorbidirà.
Le verdure fritte rimangono croccanti anche quando diventano fredde se utilizzate una pastella di farina integrale e birra.
giovedì 17 gennaio 2013
Il gelsomino in Provenza lo chiamano semplicemente "il fiore" per segnalare che è il più prezioso di tutti i fiori che si coltivano da quelle parti, più prezioso della rosa.
In India è il fiore riservato agli dei. Donne e bambini raccolgono all'alba i i suoi fiori, perchè è in quelle ore che hanno un profumo più intenso, e li intrecciano in bellissime ghirlande che vengono messe in grandi ceste e vendute agli angoli delle strade. Gli uomini che le comperano se le mettono al collo, le donne, invece, le puntano alla nuca, poi vanno al tempio a depositarle ai piedi delle statue sacre.
Dioscoride, famoso medico vissuto in Cilicia un secolo dopo Cristo, racconta che i Persiani ricavavano dai fiori del gelsomino un olio con cui disinfettavano e profumavano una volta all'anno tutte le stanze delle case.
Le medicine di tutte le epoche hanno sempre considerato il gelsomino una medicina utile per risolvere i problemi dello spirito. Ai tempi dei romani veniva utilizzato in una tecnica di massaggio per ottenere un effetto rilassante sul sistema nervoso. I medici cinesi consigliavano invece di accarezzare i fiori di gelsomino o di appoggiarli sul capo per eliminare la stanchezza e ricaricarsi di nuove energie.Nel sud dell'India si effettuano con il gelsomino massaggi al basso ventre delle ragazze che soffrono di mancanza di mestruazioni, e vengono effettuate frizioni nella zona lombare che stimolano la circolazione e aumentano l'afflusso del sangue verso gli organi sessuali a quegli uomini che soffrono di impotenza psicologica.I monaci buddisti ne fanno infusi rinfrescanti per gli occhi,con le radici e le fogli fanno invece degli unguenti per curare le ustioni e tutte le possibili irritazioni della pelle. Anche la medicina occidentale riconosce ai gelsomini e a tutti i fiori bianchi in genere un gran potere rilassante,è stato scientificamente provato che il gelsomino mette allegria.
Il tè al gelsomino è una raffinatezza orientale , è molto delicato e va bevuto liscio senza zucchero nè latte o limone. Si gusta a qualsiasi ora della giornata, i cinesi lo prendono però solo a fine pasto, come digestivo e aromatizzante della bocca.
mercoledì 16 gennaio 2013
Secondo la mitologia, Menta era una giovane ninfa di cui Ade, il re degli Inferi, si era innamorato. Ma Ade era sposato con la gelosissima Persefone che appena seppe di questa storia cercò di uccidere la bella rivale. E così Ade per salvarla, la trasformò in una pianticella odorosa.
La menta è sempre stata associata all'amore, a Roma le corone che si mettevano sul capo delle spose avevano i fiori d'arancio mescolati alla menta e altre foglie venivano sparse sul pavimento della camera nuziale "perchè la notte fosse felice".
La menta è sempre stata associata all'amore, a Roma le corone che si mettevano sul capo delle spose avevano i fiori d'arancio mescolati alla menta e altre foglie venivano sparse sul pavimento della camera nuziale "perchè la notte fosse felice".
Aerofagia, infezioni, indigestione, alito cattivo, digestioni difficili, nausee, affezioni epatiche, vertigini, emicrania, mestruazioni difficili e dolorose, impotenza, bronchite, asma, parassiti intestinali, mal di denti causato dall'infiammazione delle gengive, raucedine: mettere 3 cucchiai di menta in mezzo litro di acqua bollente. Lasciare in infusione per 10 minuti. Filtrare e bere 2-3 tazzine al giorno. Per la cattiva digestione, e l'aerofagia berne un poco immediatamente dopo i pasti principali.Vomiti e nausee: mettere 4 cucchiai di foglie fresche di menta a macerare per 10 giorni in un litro di grappa. Filtrare e unire mezzo chilo di miele: Amalgamare il tutto a bagno maria e conservare in vaso. Nevralgie dentarie: masticare una foglia di menta fresca.
Qualcuno ha scoperto che è utile persino per risolvere i modernissimi problemi del viaggio aereo, quel malessere che prende per il cambiamento del fuso orario; basta versare un paio di gocce di essenza di menta in due dita di alcol buongusto e fare una frizione leggera dalla punta dei piedi fino al ginocchio.
Un vero tè alla menta preparatelo secondo la tradizione marocchina: fate colare da un bollitore di rame dell'acqua bollente zuccherata in un bicchiere (mai una tazza!) con delle foglie di menta fresca già preparate sul fondo.
In Africa e nel Medio Oriente, la menta è ritenuta altamente disinfettante, viene messa nell'acqua e in qualsiasi altra bevanda a scopo depurativo e rinfrescante, per attenuare l'azione irritante del pepe e delle altra sostanze piccanti che formano il condimento base della cucina esotica.
lunedì 14 gennaio 2013
Lo sapevate che il nome lavanda viene dal latino lavare? Fin dai tempi antichi in molte regioni del mediterraneo la spiga di lavanda è considerata un amuleto che regala prosperità, fecondità e ricchezza. Pestando e sminuzzando i suoi fiorellini secchi dentro un fazzoletto di lino crea un 'aura di serenità che protegge dallo stress ed è un sonnifero naturale che non ha controindicazioni neppure per gli anziani o bambini, basta versarne una goccia sulla federa del cuscino.... e buona notte!
Le signore dell'Ottocento usavano la sua essenza contro gli svenimenti massaggiandone un paio di gocce alle tempie e immediatamente sotto la punta del naso. Usavano la sua polvere: fatta bollire a lungo in due litri di acqua e poi filtrata attraverso un telo sottile per un bagno rilassante o come lozione calmante per una pelle arrossata dal freddo, usavano la sua essenza pura sulle punture di insetti per lenire il dolore. Ancora oggi i dermatologi dicono che può essere utile come antisettico o come cura esterna della seborrea dei giovanissimi, mentre frizionata in testa può risultare efficace nei casi di alopecia areata.
Le spighe di lavanda si mettono fra le lenzuola del corredo perchè una volta le sposine erano sempre vergini e un pò timorose: quella fragranza forte le intontiva e le rilassava permettendo così di consumare senza troppi pianti....
Le vipere hanno la brutta abitudine di nascondersi fra la lavanda, ma questa ha la capacità di salvare dai loro morsi e da servire anche da analgesico. I cacciatori se il loro cane viene morsicato, subito colgono e strofinano un pò di lavanda fra le dita per liberarne l'essenza e la massaggiano sulla zampa ferita dell'animale.
L'acqua di lavanda fai da te.
Versare in una boccetta di vetro scuro un ottavo di litro di alcol buongusto, più sei gocce di essenza di lavanda e tre di bergamotto oppure una di sandalo (il bergamotto è più frizzante il sandalo è più fresco): Se si vuole ottenere il colore della lavanda basta aggiungere i pigmenti per sapone tre gocce di rosso e una o due di blu. Lasciare riposare tre o quattro giorni, poi agitare..... e usare.
Se volete far seccare i fiori di lavanda dovete raccoglierli quando non sono ancora aperti. Si recidono le spighe con i loro fusti, si legano a mazzi e si appendono a testa in giù in un luogo fresco e asciutto. Per metterli nei sacchettini per la biancheria, ecco un ottima ricetta: gr. 250 di fiori di lavanda, 2 pizzichi di foglie di timo essiccate e 2 pizzichi di foglie di menta essiccate, un cucchiaio di sale grosso, 10 chiodi di garofano e un pizzico di cumino.
domenica 13 gennaio 2013
Un giorno Venere si spogliò per nuotare in uno stagno, ma quando si accorse che Giove spiava da dietro un albero arrossì.....e così fecero le rose bianche che crescevano li intorno: diventarono rosse!
Gli arabi considerano la rosa un ottimo afrodisiaco e mettono una goccia di essenza nel vino della persona che vogliono conquistare insieme a molto zucchero: e pare davvero che funzioni.
Per avere l'acqua di rose "giusta" le nostre bisnonne usavano quella rossa scurissima che ha i fiori semidoppi e che i botanici chiamano rosa gallica officinalis.
Confettura di rose
1 kg di mele renette, 250g di petali di rose profumate, 1 limone non trattato, 300 g di zucchero.
Sbucciate le mele, tagliate a pezzettini, mettetele in una terrina con la scorza grattugiata e il succo di limone, e i petali di rosa puliti; lasciatele macerare 1 ora. Mettete il tutto sul fuoco a fiamma moderata e mescolate sin quando le mele non si saranno disfatte; se fosse necessario schiumate di tanto in tanto. Passate il composto attraverso un setaccio aiutandovi con una spatola di legno, quindi rimettete al fuoco amalgamandovi lo zucchero. Cuocete sinchè la marmellata non avrà preso consistenza. invasate a caldo, capovolgete i barattoli e lasciate raffreddare prima di riporre in dispensa.
Gli arabi considerano la rosa un ottimo afrodisiaco e mettono una goccia di essenza nel vino della persona che vogliono conquistare insieme a molto zucchero: e pare davvero che funzioni.
Per avere l'acqua di rose "giusta" le nostre bisnonne usavano quella rossa scurissima che ha i fiori semidoppi e che i botanici chiamano rosa gallica officinalis.
Confettura di rose
1 kg di mele renette, 250g di petali di rose profumate, 1 limone non trattato, 300 g di zucchero.
Sbucciate le mele, tagliate a pezzettini, mettetele in una terrina con la scorza grattugiata e il succo di limone, e i petali di rosa puliti; lasciatele macerare 1 ora. Mettete il tutto sul fuoco a fiamma moderata e mescolate sin quando le mele non si saranno disfatte; se fosse necessario schiumate di tanto in tanto. Passate il composto attraverso un setaccio aiutandovi con una spatola di legno, quindi rimettete al fuoco amalgamandovi lo zucchero. Cuocete sinchè la marmellata non avrà preso consistenza. invasate a caldo, capovolgete i barattoli e lasciate raffreddare prima di riporre in dispensa.
giovedì 10 gennaio 2013
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