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domenica 21 aprile 2013

Una bottiglia rossa lasciata sulla scrivania da un'amica e un' idea simpatica e divertente per una collana diversa dal solito.

Occorrente: una bottiglia di plastica; pennarello per acetato; forbicine piccole; una candela o un accendino; bottoni piccoli a due buchi ; perle; ciondoli; cordino nero; 2 coprinodi, 2 anellini;1 chiusura a T.




martedì 16 aprile 2013


Finalmente sembra essere arrivata la primavera!!!!!!!
La primavera mi risveglia sapori che mi hanno accompagnato per anni. Fin da bambina ho sempre adorato la cucina meridionale, come ne adoro la sua gente; se penso alla mia vita le persone a cui ho voluto e voglio più bene hanno radici in quelle terre, forse in un'altra vita vi appartenevo anch'io.
Ho imparato questo piatto da mia suocera, una brava cuoca, non le ho mai chiesto di insegnarmi le sue ricette, piatti della tradizione pugliese, ma l'ho sempre osservata mentre cucinava cercando di carpirne e conservarne i segreti per poterli tramandare nel tempo alle mie figlie.
Calzone di cipolla
Per l'impasto:
400 g di farina (io uso 200g di farina bianca e 200 g di farina di grano duro, la farina di grano duro è ricca di proteine e a prodotto finito conferisce un aspetto rustico)
220 g di acqua a temperatura ambiente
1 cucchiaino di zucchero
15g di lievito di birra
30g di olio extravergine di oliva (quello pugliese è eccezionale)
1 cucchiaino di sale.
Per il ripieno:
1 kg di cipolle lunghe dette anche sponsali o a canderola
1 etto e mezzo di olive verdi e nere
2 o 3 filetti di acciughe (a piacimento, se non piacciono si possono evitare)
1 etto (circa) di pecorino romano 
1 cucchiaio di ricotta forte (a piacimento)
2 o 3 pomodorini

Procedimento: preparare l'impasto e farlo lievitare in un luogo caldo per 2 ore in una ciotola unta di olio coprendo il tutto con la pellicola e un canovaccio. 
Preparare il ripieno mettendo in un tegame l'olio a scaldare leggermente e sciogliere i filetti di acciughe, stufare lentamente le cipolle tagliate a fettine e i pomodorini senza aggiungere acqua e salare.
Fare raffreddare e aggiungere le olive verdi (o nere) e il formaggio.
A lievitazione avvenuta preparate due dischi, oliare una teglia rotonda e foderare con il primo strato, versare il ripieno e ricoprire con il secondo strato di pasta, formare un cordoncino attorno e oliare la superficie facendo con una forchetta qualche buchetto su di essa.
Fare cuocere per 30 minuti circa in forno a 160 170 gradi finché il calzone non abbia assunto una colorazione dorata.
Si può servire freddo o caldo, io consiglio di farlo raffreddare, a noi piace di più.


domenica 14 aprile 2013


Da paraspifferi è diventato uno spaventapasseri!!!! Di sicuro, un altro al mio posto l'avrebbe buttato nella spazzatura senza pensarci un attimo; Sara deve averlo lavato in lavatrice e centrifugato alla grande, visto che non aveva più niente al suo posto; vedere però la sua espressione così amareggiata mi ha fatto dire " dai non buttarlo con un vestito nuovo sarà ancora più bello".



Non è stato facilissimo da risistemare, specialmente le scarpe, però che soddisfazione vederlo riprendere vita!!!!Sicuramente andrà a finire nella cameretta di Giovanni...

sabato 13 aprile 2013

E' bello rivedere le cose fatte nel passato, cose a volte dimenticate, regalate a persone che hanno saputo apprezzare l'amore con cui sono state fatte. Così è accaduto l'altra sera a casa di Lucia.
                                   Una rosa ferma candele per Natale.
Un piatto di vetro a decoupage
        Un uovo toile de jouy
                                        Una scatola di cartone finta radica
le mie adorate rose di stoffa, fatte come segnaposto per il matrimonio di Sara e Diego, stanno proprio bene arrampicate al lampadario, è stata proprio una bella idea.

martedì 9 aprile 2013

La copertina della bisnonna Graziella e i ricami a punto maglia della nonna Antonella. Beh! devo dire che le parole bisnonna e nonna mi fanno un certo effetto!!!!!!!!!!

Letterine dell'alfabeto e cuoricini si posano sulla copertina.


domenica 7 aprile 2013


Rose, rose, rose ma quanto mi fanno stare bene le rose!!!
Ho proprio bisogno di rilassarmi, di staccare per un attimo la spina.
Quasi quasi appendo fuori alla porta lavori in corso! Ovunque mi giri  trovo fili da ricamo, stoffe, pizzi, passamanerie, gomitoli, giornali, bavaglini, sarà anche una ventata di allegria ma incomincio a non capirci più niente...
Vorrei poter fare tutte le cosa che vedo ma purtroppo non è possibile per due semplici motivi: il tempo e i miei limiti ho ancora molta teoria da imparare.
Forse è meglio che ritorni per un giorno alle mie rose, in tutto questo caos mi sono ricordata che da qualche parte dovevo avere dei filtri per la macchinetta del caffè americano, comprati durante le vacanze estive in Francia, e girovagando su internet ho trovato come utilizzarli. Cosa ne pensate di queste meravigliose rose, e delle foglie?  Devo dire che le foglie mi hanno dato proprio tanta soddisfazione. 







Appena avrò un pò di tempo vi spiegherò i passaggi e come le ho colorate. Scusate per le foto ma sono negata.

venerdì 5 aprile 2013

                                                     
IMPARIAMO INSIEME
Un antico ha detto, con ragione, che, su quattro malati, ce ne sono sempre tre che si possono guarire soltanto con l'alimentazione, senza bisogno di altre medicine.
Ciascuna stagione ha i suoi frutti ed erbaggi, di cui bisogna approfittare a suo tempo, e quasi tutti hanno ottime qualità.
Per esempio, i pomodori sono ricchi di sali acidi, giovano contro l'artritismo, l'uricemia, la gotta. Il cavolo, di cui persino Catone decantava le lodi, è ricco di preziosissime vitamine, e anche di fosforo, di calcio e di magnesio. Il carciofo contiene molto ferro, è perciò indicato per gli anemici. La lattuga ha virtù calmanti e ipnotiche quasi pari a quelle dell'oppio, senza averne gl'inconvenienti, La cicoria ha qualità lassative, la cipolla diuretiche, l'aglio, già notissimo come vermifugo si crede ora ottimo nella cura di diverse affezioni respiratorie. La carota è lassativa, il sedano è utile ai biliosi, ai linfatici, ai gottosi; gli asparagi sono diuretici, calmanti del cuore. Gli spinaci sono ricchi di vitamine; il finocchio ha virtù diuretiche e digestive.
Per valore alimentare, gli erbaggi stanno al disotto dei cereali, dei legumi, delle patate; ma sono necessari al nostro organismo, contenendo acidi organici e sali minerali.
Si sa che la cottura degli erbaggi distrugge le vitamine ch'essi contengono, così preziose all'organismo ma la verdura cruda mangiata esageratamente può nuocere a chi è disposto a infiammazione intestinale.
La frutta non va considerata un cibo di lusso se si usa quella di stagione. Essa rappresenta il cibo vivo, non alterato, il cui valore è dovuto allo zucchero ch'essa contiene.
La regina della frutta è l'uva, che il sole d'Italia prodiga generosamente.Essa rappresenta il modo migliore per introdurre nel nostro organismo lo zucchero, che è la sostanza produttrice del lavoro muscolare. Quando l'uva non c'è più la sostituisce lo zibibbo, che ne mantiene totalmente lo zucchero.
Un frutto conveniente è pure la castagna, ricca di amidacei e di zucchero e contenente anche una certa quantità di albuminoidi, ma privi di grassi. i frutti oleosi, come noci, nocciole, mandorle, hanno gran valore per l'alimentazione, ma si digeriscono difficilmente.
alla prossima