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venerdì 7 aprile 2017

Curiosando nel passato "dal TRAVASO delle idee" dell' Aprile 1944  ho trovato questa poesia  di ESOPONE che mi è piaciuta tantissimo, in un primo momento mi ha trasportato indietro negli anni nei racconti dei miei nonni, ma ahimè subito dopo, in alcuni passaggi l'ho trovata attualissima nonostante siano passati più di 70 anni.
Pulizie Pasquali
Ecco, Pasqua s'avvicina,
benchè manchi l'energia
dal solaio alla cantina
non si fa che pulizia.
Vanno in giro strofinacci,
spolverini, cenci, stracci
e si lucida, si netta
si scopetta, si rassetta.
Anche i mobili più grossi,
come armadi, canterani,
librerie, letti, divani,
ora vengono rimossi
onde togliere il laniccio
e fregare il pavimento,
bacchettare il pagliericcio
ed esporre, al sole al vento
i lenzuoli a quattro doppi
per nascondere i rattoppi.
E si levan ragnatele
fin da dentro la credenza
dove prima c'era il miele,
pane secco in eccedenza,
olio, lardo, paste miste
e altre piccole provviste,
mentre adesso in quel sacrario
manca pure il necessario.
A ogni modo Pasqua arriva
e lo spolvero s'impone,
la fuliggine furtiva
ch'è prodotta dal carbone
convien toglierla, perciò
si strofinano i comò,
si forbiscono vasetti,
piatti, pentole, padelle
per mostrar che siamo netti
fino in fondo alle scarselle.
Ma durante le faccende
ogni tanto la massaia
guarda fuori. Il sole splende e
la terra è quasi gaia.
La massaia pensa in cuore
spazzolando con fervore:
- Se si desse alla Natura
una scopa come sia,
forse avremmo la ventura
di veder spazzata via
tanti danni, tanti mali
tanti triboli letali
e potremmo dopo tanta
travagliata passione
festeggiar la vera e santa
Pasqua di resurrezione.

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